Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Quell'estate al castello

213681
Solinas Donghi, Beatrice 13 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Quell'estate al castello

andare, solo mi domandò se non mi dispiaceva perdere un mese di campagna dalla nonna. Ed era vero che mi dispiaceva, da un lato. Con una parte di me

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potrebbe andare a vedere! - Perché, tu dici che è profonda? - Credo di no, ma io i piedi non ce li inetto, grazie tante. Guardai l'acqua nera che puzzava

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disse: - Caso mai prendo l'impermeabile. Cercai di scovare dei dubbi piú intelligenti: quello del passaporto, che ci voleva, a quei tempi, per andare

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dovuto andare in America, negli Stati Uniti, perché lí si fa piú presto a ottenere il divorzio. Almeno, credo che ci sia andata per questo. E cosí sono

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cose per le lunghe quasi a volontà. Ma la zia di Ippolita non me ne lasciò il tempo. Si spostò di nuovo per andare in salone, era proprio un'anima in

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diversamente. - Dove hai detto di voler andare? - A Parigi, a raggiungere mia madre che abita là. - Lo sai che ci vuole il passaporto, per andare in

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, in quel momento. Mancavano ancora piú di dieci minuti all'ora di colazione, avevo tutto il tempo di andare a vedere. Ci andai, ma non c'era. Mi misi

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Ippolita, tutta felice. - Ce ne vorrà, a passarle tutte! Si lasciò andare senz'altro in ginocchio sulle assi polverose e cominciò a tirar su una

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. Pensai però che forse aveva il tipo aristocratico. Furono tutti e due molto gentili e cominciavo a rinfrancarmi, quando bisognò andare a tavola. In

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. Veramente, volendo andare per ordine, prima del postino con la lettera arrivò, alle nove e mezza precise, una tale abbastanza giovane con cappellino piccolo

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la legga. - Ma dài, Ippolita! - Devo ammettere che ero scandalizzata. Non mi pareva una cosa da lei, andare a ficcare il naso in una lettera destinata

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scocciava dover pensare male di tutti. Dopo mangiato bisognò ancora andare in salone mentre i grandi prendevano il caffè, Il conte cianciava di questo e

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sulla sponda del letto, che era il legno che avevo piú a portata di mano. Questo fu il nostro saluto. Adesso bisogna andare dietro a Ippolita: era lei che

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